I migliori film di Bokuzen Hidari

Nel Giappone del XVI secolo in cui orde di soldati sbandati e dediti al brigantaggio saccheggiano le campagne, la popolazione di un povero villaggio decide di ricorrere ai samurai, nobile casta di soldati di ventura, nella speranza di trovare qualcuno disposto a impegnarsi in un'impresa così umile e così poco remunerata. Li trovano.

Un medico di nobili sentimenti è a capo di un ospedale per povera gente. Il suo assistente imparerà da lui a stabilire un contatto umano, prima che professionale, con i pazienti.

Il film esamina le sofferenze di un burocrate di Tokyo e la sua finale ricerca del senso delle vita. Nel cast del film brillano Takashi Shimura, che recitò in molti film di Kurosawa (il più famoso dei quali come capo ne I sette samurai), che qui interpreta il povero dipendente Kanji Watanabe.

In un dormitorio pubblico gestito da una coppia meschina e avara, vivono vari vagabondi, ognuno col proprio passato fatto di fallimenti, sfortune, errori. C'è chi sogna un futuro migliore, chi ricorda le glorie del passato, chi è già rassegnato a vivere così il resto della propria esistenza. Tra loro c'è un vecchio che spicca per la propria saggezza, cercando di infondere in loro un minimo di speranza nel futuro. Kurosawa traspone, come fece anni prima Renoir, un omonimo dramma di Maksim Gor'kij. Il film si svolge quasi tutto all'interno del dormitorio, dando alla pellicola una forma statica e teatrale. Gli attori sono tutti ottimi caratteristi, sebbene il film, per la staticità di cui sopra e la lentezza e la verbosità delle sequenze alla lunga risulta un pò pesante. Kurosawa si conferma comunque ancora una volta un ottimo narratore di storie e di vicende esistenziali.

Kiichi Nakajima, un anziano proprietario di fonderia convinto che il Giappone sarà colpito da un'imminente guerra nucleare, decide di trasferire la sua famiglia in salvo in Brasile. La sua famiglia decide di farlo interdire e il dottor Harada, un consulente del tribunale nazionale, tenta di arbitrare.

I fotoreporter del settimanale scandalistico "Amore" soprendono in atteggiamento apparentemente intimo, la cantante Miyako e il pittore Aoye. Dopo che il pittore ha manifestato l'intenzione di rivolgersi alla magistratura, il direttore del giornale incarica l'avvocato Hiruta, sempre alle prese con problemi economici, di brigare con la parte lesa per farsi affidare la difesa. Hiruta va atrovare il pittore e speculando sulla sua buona fede riesce nell'intento. Ma durante l'ultima udienza del processo c'è il colpo di scena.