I migliori film di Juliet Aubrey su Rakuten TV

Juliet Aubrey

Juliet Aubrey

17/12/1966 (57 años)
Oggi presentiamo i migliori Juliet Aubrey film. Se sei un grande fan del cinema, sicuramente ne conoscerai la maggior parte, ma speriamo di scoprire un film che non hai ancora visto … e che ami! Andiamo lì con i migliori film di Juliet Aubrey.

Mine

Mine
5,8/10
  • Genere: Thriller
  • Prima: 06/10/2016
  • Carattere: Mike's Mother
Il soldato Mike Stevens (Armie Hammer) sta tornando al campo base dopo una missione ma inavvertitamente poggia il piede su una mina antiuomo. Non può più muoversi, altrimenti salterà in aria. In attesa di soccorsi per due giorni e due notti, dovrà sopravvivere non solo ai pericoli del deserto ma anche alla terribile pressione psicologica della tutt'altro che semplice situazione.

Fallen

Fallen
5,2/10
Basato sulla saga di best seller mondiali scritta dall’americana Lauren Kate, FALLEN ha per protagonista Lucinda “Luce” Price, una diciassettenne dalla forte forza di volontà che apparentemente sembra vivere una vita normale, fino a quando non viene accusata di un crimine che non ha commesso. Spedita al rigido riformatorio Sword & Cross, Luce si trova a essere corteggiata da due ragazzi, ai quali si sente inspiegabilmente legata. Sola e perseguitata da strane visioni, Luce inizia a svelare dei segreti legati al suo passato e scopre che i due giovani sono angeli caduti che si contendono il suo amore da secoli. Luce dovrà far chiarezza nei suoi sentimenti e scegliere da che parte schierarsi in un’epica battaglia tra Paradiso e Inferno alla ricerca del vero amore.

Benvenuti a Sarajevo

Benvenuti a Sarajevo
6,7/10
Scritto da Frank Cottrell Boyce e basato sul libro Natasha's Story di Michael Nicholson, racconta la guerra di Bosnia nel 1992, quando cominciò l'assedio di Sarajevo, vista da una troupe TV britannica. Uno dei giornalisti (S. Dillane) raccoglie una bambina, la bosniaca e musulmana Emira, e la porta a Londra per adottarla. Ma si fa viva sua madre per reclamarla. Criticabile sotto vari aspetti (disinvolta mescolanza di vero e falso, documentario e finzione; dichiarazioni di uomini politici, pescate negli archivi; ricorso all'“Adagio” di Albinoni, troppo “bello”, troppo usato, dunque quasi “osceno”), ma impossibile negare che funzioni sul piano dell'informazione, della comunicazione, dell'emozione. Esplicita denuncia dell'ignavia dell'ONU, delle vergogne della politica europea, dell'indifferenza comoda di tanti di noi in Europa. Meglio la 1ª parte che la 2ª.

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