I migliori film di Laura Mañá

Nella Francia di oggi, Dobermann è un bandito che semina il terrore andando in giro a rapinare furgoni carichi di lingotti d'oro e banche. La sua banda assomiglia ad una congrega di pazzi furiosi, c'è Zanzara, nervoso e pronto ad estrarre la pistola appena qualcuno lo guarda storto, c'è Pitbull, gigante dall'aspetto gentile ora buono ora violentissimo, c'è il Padre, che spara granate e preghiere, ci sono Leo e Manu, due fratelli zingari, uno in stato di eccitazione, l'altro con molte fantasie sessuali, c'è Oliver, alias Sonia, studente di legge e travestito. E poi c'è Nat la zingara, la ragazza di Dobermann, muta, specializzata in esplosivi. Quando questa bella compagnia progetta un'ulteriore rapina in banca, il capo ispettore Christini non condivide i metodi morbidi della polizia e decide di passare all'azione. Secondo lui, la violenza dei banditi va combattuta con una violenza ancora superiore, infischiandosene di procedure e diritti.

La vita si fa sempre più dura per il piccolo Tete, bambino catalano che ha sulle spalle una grande responsabilità: essere l’anxaneta, cioè la punta più alta, del castel, folkloristica piramide umana. Combattuto tra la fifa che lo prende quando si trova lassù e le aspettative di suo padre, il quale lo esorta ricordandogli la gloria dei romani e gli attributi di cui il bimbo deve dare mostra, Tete si vede anche piombare in casa un fratellino minore, odioso usurpatore di attenzioni e latte materno. Il seno della madre diventa una vera e propria ossessione, e il ragazzino decide di doverne avere uno tutto per lui: l’incontro con Estrellita, ballerina francese del circo, lo farà innamorare e perseguire con sempre maggiore tenacia il suo obiettivo. Per conquistare il cuore della bella e feticista Estrellita, dovrà rivaleggiare con il marito Maurice, e Miguel, giovane elettricista, che tenta di conquistare la donna con il suo canto.

Spagna, Galizia 1850. Vengono ritrovati tredici cadaveri con terrificanti mutilazioni ed inspiegabili incisioni chirurgiche. Gli abitanti del paese sono troppo intimoriti per addentrarsi nelle foreste infestate dai lupi. Nasce così la leggenda del "Licantropo di Allariz".

Durante la Guerra Civile spagnola, alcune donne combattono contro le disuguaglianze sociali.