I migliori film di Bertrand Tavernier
Oggi presentiamo i migliori Bertrand Tavernier film. Se sei un grande fan del cinema, sicuramente ne conoscerai la maggior parte, ma speriamo di scoprire un film che non hai ancora visto … e che ami! Andiamo lì con i migliori film di Bertrand Tavernier.
L'Univers de Jacques Demy
7,3/10
Cineastes en acció
7/10
Una domenica in campagna
7,4/10
Quai d'Orsay
6,4/10
La fornaia di Monceau
7,3/10
Uno studente entra ogni giorno in una panetteria di Monceau, non perché attirato dalla particolare qualità del pane, ma per tentare di abbordare una ragazza che gli interessa. Poi, la ragazza scompare, ma il giovane continua a frequentare il negozio, visto che si sta innamorando della fornaia.
Hôtel Terminus: The Life and Times of Klaus Barbie
7,6/10
François Truffaut: Portraits volés
7,6/10
Les demoiselles ont eu 25 ans
7/10
Les secrets de la belle endormie
Clint Eastwood: Out of the Shadows
7,7/10
Nel nome di Melville
7,5/10
Gershwin
6/10
Divine Comédie, des planches à l'écran
The Lumière Brothers' First Films
8,1/10
Blue Note - A Story of Modern Jazz
7,6/10
Blue Note: A History of Modern Jazz è un documentario diviso in due parti sulla famosa etichetta Record Blue Note e gli uomini che stanno dietro. Blue Note Records ha influenzato musicisti, registi, designer, attori e perfino la gente dello sport. Max Roach, Ron Carter, André Previn, Herbie Hancock, Bertrand Tavernier, Carlos Santana, Taj Mahal, e la star del basket americano Kareem Abdul Jabbar partì nel chiarire questa storia affascinante.Il documentario ritrae l'era durata dal 1940 al 1960 in cui il jazz non è solo una forma di musica, ma uno stato d'animo e un modo di vita, espressione di esistenzialismo, un precursore della età di beatnik, e annunciatrice degli studenti in rivoluzione.Il documentario ritrae l'era durata dal 1940 al 1960 in cui il jazz non è solo una forma di musica, ma uno stato d'animo e un modo di vita, espressione di esistenzialismo, un precursore della età di beatnik, e annunciatrice degli studenti in rivoluzione.
Boia, maschere e segreti: l’horror italiano degli anni sessanta
6,9/10
Negli anni Sessanta, il cinema horror conosce una stagione di grandi successi in tutto il mondo. Per la prima volta, anche in Italia si intraprende la produzione di piccoli film che hanno però un grande successo in tutto il mondo e che costituiscono una sorta di approccio italiano a questo genere. Con il contributo di alcuni maestri (Dario Argento, Pupi Avati) e di importanti critici francesi si ripercorrono le particolarità e i punti forti di un’idea originale dell’horror, nel quale l’estetica pop e i contenuti trasgressivi hanno un ruolo molto importante, che rende unica questa produzione italiana nel decennio.
Michel Legrand: Sans demi-mesure
8/10
Voyage à travers le cinéma français
7,7/10
La Guerre sans nom
7,8/10
Un Américain nommé Kazan
6,4/10
