I migliori film di Liv Ullmann

Tre mesi sono passati dallo sbarco in Normandia. Il comando alleato cerca di affrettare la fine della guerra con l'operazione "Market-Garden": 35.000 paracadutisti vengono lanciati in Olanda per impadronirsi di diversi ponti sulla Mosa, sul Waal e sul Reno. Dovranno poi tenerli fino all'arrivo delle truppe corazzate. Le cose non vanno però come il comando si aspettava: il ponte di Arnhem non cade nelle mani degli alleati e si trasforma in una trappola per i paracadutisti inglesi.

Alma, giovane infermiera, assiste elisabeth, un'attrice che da tempo ha scelto di non parlare. Lontane dalla clinica, le due donne si trasferiscono in una casa in riva al mare: qui la convivenza forzata incrina il rapporto di amicizia e poco a poco l'astio e le incomprensioni prendono il sopravvento, in un confronto dove l'una scoprirà di avere sempre più bisogno dell'altra.

Charlotte Andergast , una famosa concertista impegnatissima a portare avanti la sua carriera, viene invitata dalla figlia Eva; si reca a trovarla dopo tanti anni e subito le antiche discordie riaffiorano.

Come "L'ora del lupo" e "La vergogna", girati negli stessi anni, anche questa pellicola si svolge in un'isola del Baltico dove i personaggi si torturano psicologicamente a vicenda. I protagonisti principali sono un artista di mezza età e una donna che forse è stata responsabile d'un incidente in cui hanno perso la vita il marito e il figlio. I due provano a vivere insieme, ma il tentativo finirà in un disastro.

Epopea avventurosa di una famiglia di poveri contadini svedesi che decide di emigrare negli Stati Uniti per sfuggire a una vita di stenti. Sarà dura, ma riusciranno a costruirsi un'esistenza migliore nel Minnesota.

Assistita da due sorelle e una governante, Agnese muore di cancro in una villa alla periferia di Stoccolma. Sinfonia in rosso maggiore di un Bergman in gran forma espressiva, all'altezza del modello cui s'ispira: il teatro intimo di August Strindberg. Memorabile riflessione sul dolore, la pietà, l'ambigua capacità di soffrire delle donne, il loro corpo.

Lo studio psicologico di Ingmar Bergman su come gli umani reagiscono in una situazione di guerra. Il film si svolge a Gotland, dove arrivano le forze di invasione.

Europa, 1990. Il muro di Berlino è appena crollato e Katherine (Liv Ullman), cresciuta nella Germania dell'Est, da più di 20 anni vive felice in Norvegia con la madre, il marito, la figlia e la nipote. Nata da una relazione tra una donna norvegese e un soldato tedesco durante la seconda guerra mondiale, è una cosiddetta "figlia di guerra". La sua placida esistenza viene sconvolta quando un avvocato chiede a lei e alla madre di testimoniare in un processo contro lo stato norvegese intentato da un gruppo di altri figli di guerra. Lentamente una rete di segreti e occultamenti si disvela a suoi occhi, spogliandola di ogni certezza sulla sua reale identità.

John Martin evade dalla prigione militare con altri detenuti, ma, quando questi uccidono un poliziotto, li lascia. Anni dopo, rintracciato dagli ex compagni di fuga, Martin viene costretto a collaborare a un traffico di droga. Saprà sistemare tutta la banda e potrà riprendere un'esistenza tranquilla con moglie e figlia.

Il pittore Johan Borg e sua moglie Alma vivono su un'isola. L'uomo è tormentato da incubi che dipinge su un quaderno. Invitati a cena nel castello del barone Von Merkens, padrone dell'isola, Alma scopre che i commensali sono gli stessi mostruosi soggetti ritratti dal marito.

Diviso in 6 capitoli, è l'analisi di un rapporto di coppia tra Marianne e Johann su un arco di 10 anni. Nell'ultimo capitolo, ormai divorziati e risposati, si ritrovano dopo sette anni, più maturi e adulti. Curata dallo stesso regista, l'edizione cinematografica deriva da uno sceneggiato TV in 6 "scene" che dura 294 minuti: 1) "Innocenza e panico"; 2) "L'arte di nascondere lo sporco sotto il tappeto"; 3) "Paola"; 4) "Valle di lacrime"; 5) "Gli analfabeti"; 6) "Nel pieno della notte in una casa buia in qualche parte del mondo". Tra sussurri e grida, in altalena tra tenerezza e violenza, in bilico tra il paradiso (illusorio) e l'inferno (autentico), quel che prevale in questa decennale odissea (o corrida?) coniugale è il purgatorio.

Una famiglia di immigrati svedesi approda negli Stati Uniti: non tutto va per il meglio, ma il loro duro lavoro comunque li porta a ottenere risultati tangibili. Arrivano anche i momenti tragici: quando scoppia la guerra civile, una tribù di nativi attacca il loro insediamento, e la famiglia di Karl-Oskar sopravvive per miracolo. Intanto, suo fratello Robert decide di andare a cercare la propria fortuna in California.

A trent'anni dal loro ultimo incontro, Marianne fa visita all'ex marito Johan. Il figlio di Johan, Henrik, è morbosamente legato a sua figlia Karin, giovane e promettente violoncellista.