I migliori film di thriller di Mario Scaccia

Mario Scaccia

Mario Scaccia

26/12/1919- 25/01/2011
Oggi presentiamo i migliori Mario Scaccia film. Se sei un grande fan del cinema, sicuramente ne conoscerai la maggior parte, ma speriamo di scoprire un film che non hai ancora visto … e che ami! Andiamo lì con i migliori film di Mario Scaccia.

Il profumo della signora in nero

Il profumo della signora in nero
6,5/10
Bloccata dal ricordo infantile di una turpe scena erotica in cui era coinvolta sua madre, una giovane dottoressa vive in bilico tra schizofrenia e paranoia, ignara di essere bersaglio di una congiura da parte di una setta che a Roma pratica riti di magia nera. Indigesto cocktail di psicanalisi, horror cruento e cinema esotico di spavento nell'esordio di un giovane ex attore parmigiano, nipote del musicologo Bruno Barilli e già protagonista di Prima della rivoluzione di B. Bertolucci, che pur rivela un gusto figurativo non comune.

La proprietà non è più un furto

La proprietà non è più un furto
7,1/10
Un giovane impiegato di banca, letteralmente allergico alla carta moneta, diventa il peggiore incubo del miglior cliente della banca, un ricco macellaio che gestisce i suoi affari senza scrupoli.

Gran bollito

Gran bollito
6,3/10
Lea, matura donna napoletana che gestisce, in una città del nord un banco lotto, ha avuto tredici figli, ma tutti, tranne uno, le sono morti per aborto o dopo pochi mesi di vita. A Michele, l'unico sopravvissuto, Lea si dedica con morboso affetto, convinta di averlo sottratto alla morte patteggiando con lei. Così quando Michele si fidanza con una graziosa maestra di ballo, la madre per tenerlo ancora vicino a sé sacrifica alla morte tre sue amiche zitelle.

Doppio delitto

Doppio delitto
5,6/10
  • Genere: DrammaThriller
  • Prima: 23/12/1977
  • Carattere: Marino Cianciarelli

Giorno per giorno disperatamente

Giorno per giorno disperatamente
7,4/10
Dario, un giovane malato di mente, è ricoverato in un ospedale ma la madre Tilde lo fa uscire per sottoporlo alle cure di uno specialista svedese. L'ossessivo amore della donna per Dario l'ha portata a trascurare l'altro suo figlio, Gabriele, che ha passato i suoi anni ad accudire il fratello e a fargli da infermiere, negando i suoi desideri e le sue aspirazioni. Il padre Pietro, un modesto sarto, è costretto a gravi sacrifici e umiliazioni per poter trovare il denaro necessario alle cure di Dario. Gabriele si accorge un giorno che il fratello si impossessa di un coltello ma non dice niente, quasi nella speranza che il giovane voglia suicidarsi.

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