I migliori film di dramma di Patrick Murray

Un irrequieto ventenne nell'Inghilterra degli anni Sessanta.Londra, 1965. Jimmy Cooper, fattorino in un'agenzia pubblicitaria, segue i concerti dei suoi beniamini, partecipa alle furibonde risse tra Rockers e Mods, viene iniziato all'esperienza della droga e cerca nella musica il riscatto a una vita senza prospettive. Un musical rock che nei suoi momenti migliori (soprattutto la prima metà) vive della rabbia del cinema britannico degli anni Sessanta e del suo realismo senza concessioni. Il titolo è preso a prestito da un album degli Who datato 1973 e che fa da colonna sonora al film prodotto dal gruppo inglese. Promettente esordio sul grande schermo per Sting.

Scene di follia quotidiana di bande inglesi hooligan, facinorosi sostenitori del club calcistico londinese del West Ham, tra ubriacature e risse dentro e fuori gli stadi. Realizzato nel 1988, tre anni dopo la strage dell'Heysel, il film insiste sulla realtà britannica del lavoratore in apparenza inserito socialmente, che si trasforma in disadattato fanatico esagitato violento. Gary Oldman è "Bexy", agente immobiliare e padre di famiglia, leader carismatico di un gruppo, in perenne guerra con i rivali capeggiati da "Yeti" (Phil Davis), entrambi sostenitori della stessa squadra, fino al tragico epilogo.

Carlin viene trasferito in un nuovo, duro riformatorio per aver aggredito una guardia. All'inizio mantiene un profilo basso, ma presto diventa il boss dei giovani che devono scontare la pena nell'istituto.Alan Clarke raffigura la brutalità della vita all'interno di un riformatorio britannico alla fine degli anni Settanta. E lo fa con grande forza. Un pugno nello stomaco ben assestato, un atto d'accuso diretto ed efficace nei confronti di un sistema in cui non si scorge nessun tentativo di riabilitazione, che anzi produce il più delle volte effetti contrari facendo diventare veri criminali giovani colpevoli di piccoli reati. Violenza, strupro, suicidio, sopraffazione, umiliazione, razzismo.