I migliori film di Manuel Pereiro

In una libreria antiquaria di Amburgo, nel 1898, il professor Lindenbrook acquista alcuni libri che un anziano male in arnese sta inutilmente cercando di vendere al negoziante. Tra questi trova un libro-diario inedito, scritto da Arne Saknussem, nel quale si narra fino nei più minuti particolari di un suo incredibile viaggio che, partendo da una grotta scoperta nel cratere del vulcano islandese Snaeffeis, lo aveva condotto al centro della Terra! Qualche tempo dopo, Lindenbrook decide di ripetere il viaggio di Saknussem. Raggiunta l'Islanda assieme alla nipote Glauben, al suo fidanzato Axel e alla guida Hans, un montanaro del luogo che ha perduto il suo gregge, si inoltra nel labirinto di grotte e cunicoli. L'avventurosa discesa offre agli occhi degli esploratori incredibili meraviglie ma anche terribili pericoli, superati grazie all'insperato aiuto del misterioso Olsen, un uomo apparso dal nulla che sembra disporre di conoscenze e tecnologie ignote al XIX secolo.

Jeff è costretto dal padre, un ricco e famoso chirurgo plastico, a iscriversi alla facoltà di medicina. Per il suo scarso rendimento però viene espulso da parecchie università. Il padre, esasperato, lo iscrive allora a una costosa università dell'America Latina gestita dal dispotico rettore Madera. La popolazione è ostile agli studenti ai quali preferisce lo stregone ma questi, capitanati da Jeff (che intanto ha trovato l'amore e la vocazione) aprono una clinica per curare gratuitamente i poveri.

Reduce sudista, Willy viene ucciso sulla strada del ritorno a casa e il commilitone California si reca dai suoi familiari portando la triste notizia. Accolto come un figlio e innamoratosi della sorella di Willy, Hellen, decide di fermarsi, ma tre loschi individui inseguiti dall'esercito prendono la sua ragazza in ostaggio. California fa fuori due rapitori, finge di stringere un patto col loro superstite capo e, ritrovata Hellen...

Operazione analoga a Il malato immaginario (1979), ma ancor meno riuscita. Cinema leccato in costume, ma non di costume, al servizio del qualunquismo e dell'istrionismo di un Sordi tutto cachinni e mossettine. Si salvano poche invenzioni (l'orologio di Arpagone), i costumi di Alberto Verso realizzati da Tirelli, Christopher Lee e la sua bertuccia. Ricca e sprecata compagnia d'attori. Molière ha sempre avuto poca fortuna al di qua delle Alpi.