I migliori film di Paul Klementowicz

Paul Klementowicz

Paul Klementowicz

Oggi presentiamo i migliori Paul Klementowicz film. Se sei un grande fan del cinema, sicuramente ne conoscerai la maggior parte, ma speriamo di scoprire un film che non hai ancora visto … e che ami! Andiamo lì con i migliori film di Paul Klementowicz.

Come d'incanto

Come d'incanto
7,1/10
C'era una volta in un bosco "animato" una principessa in attesa del suo principe, un principe impaziente di baciare una principessa, una matrigna determinata a impedire il loro incontro. Il destino decide altrimenti e i due giovani si trovano e si innamorano. Deciso a sposarla, Edward conduce Giselle al castello ma la regina malvagia, con un inganno, la spinge in un pozzo profondo verso un mondo senza lieto fine. Scaraventata nella realtà e spaventata dal traffico di New York, Giselle trova rifugio nel castello di un cartellone pubblicitario. In suo aiuto accorre Robert, un avvocato divorzista che non crede alle favole ma che finirà per vivere "felice e contento".

Hackers

Hackers
6,2/10
Zero Cool - vero nome Dade Murphy - è una leggenda tra i suoi pari. Nel 1988, da solo, ha mandato in tilt 1507 computer di Wall Street creando così un caos finanziario a livello mondiale. A Dade Murphy, undici anni, l'Fbi ha vietato l'uso di qualsiasi tastiera. Anche quella del telefono. Ora sono passati sette lunghi anni... Kate Libby - pseudonimo di Acid Burn - possiede un computer portatile "truccato". Quando Zero Cool si scontra con Acid Burn, la guerra dei sessi si trasferisce sull'hard disc. Ma la situazione cambia completamente quando i due uniscono le proprie risorse per combattere "The Plague", un maestro del sabotaggio informatico ingaggiato da un'azienda colosso che usa il suo straordinario genio per stroncare la concorrenza.

Molto forte, incredibilmente vicino

Molto forte, incredibilmente vicino
6,9/10
  • Genere: Dramma
  • Prima: 24/12/2011
  • Carattere: Homeless Man
È passato del tempo dal "giorno più brutto", ma Oskar Schell non si dà pace. Suo padre lo ha lasciato con una missione incompiuta, con molte domande e una sola certezza: non deve smettere di cercare. Quando, nell'armadio del genitore, trova una chiave e un nome, Black, Oskar trova con essa anche la spinta e l'alibi che gli mancavano. Incontrare tutti i 472 Black di New York City per testare le loro serrature diventa per il bambino un modo di coltivare il sogno che quella chiave possa schiudergli un ultimo messaggio del padre e una maniera di scappare ancora il più a lungo possibile dall'evidenza.

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