I migliori film di Francesco D'Adda

Atto I: in una fattoria dell'Emilia crescono insieme Olmo, figlio di contadini, e Alfredo, erede del padrone, nati nello stesso giorno del 1900. Dopo i primi scioperi nei campi e la guerra 1915-18, il fascismo agrario dà una mano ai padroni. I due giovani si sposano. Atto II: negli anni '30 le strade di Olmo e Alfredo si separano. Il primo, vedovo, fa il norcino e continua la lotta; il secondo si rinchiude nel privato. Il 25 aprile 1945 si processano i padroni, e i due si ricongiungono. Fondato sulla dialettica dei contrari: è un film sulla lotta di classe in chiave antipadronale finanziato con dollari americani; cerca di fondere il cinema classico americano con il realismo socialista sovietico (più un risvolto finale da film-balletto cinese); è un melodramma politico in bilico tra Marx e Freud che attinge a Verdi, al romanzo dell'Ottocento, al mélo hollywoodiano degli anni '50. Senza evitare i rischi della ridondanza, Bertolucci gioca le sue carte sui due versanti del racconto.

Ex campione di pugilato diventato marinaio, Bud Graziano scova un giovane pugile promettente, lo salva dalle amicizie mafiose e lo prepara a un incontro con un avversario americano. Tuttavia deve sostituirlo sul ring e vincere.

Giulio Sacchi, feroce balordo di periferia, organizza il rapimento di una ragazza, figlia di un ricco imprenditore. Sulle sue tracce il commissario Grassi, che ha capito tutto, anche l'epilogo tragico della vicenda. Dovrà farsi giustizia da solo.

Un film di denuncia politica in un periodo storico, i primi anni Settanta, dove in Italia non era facile trovare opere che incarnassero lo spirito civile della società

Nino, emigrato in Svizzera, riesce ad ottenere un contratto trimestrale come cameriere in un ristorante, ma viene licenziato e privato del permesso di soggiorno. Nino invece di tornare in Italia si rifugia in casa di Elena un esule greca. Espatriato come lui ma per ragioni fiscali, un industriale italiano lo assume al suo servizio...

Sull'altopiano di Asiago tra il 1916 e il 1917 un giovane ufficiale italiano interventista scopre la follia della guerra e la disumana, insensata incompetenza degli alti comandi. Dal bel libro Un anno sull'altipiano (1938) di Emilio Lussu _ sceneggiato da Tonino Guerra e Raffaele La Capria col regista _ un film che ne ha sfrondato la chiarezza politica, le riflessioni sull'interventismo, la grandezza eroica dei soldati contadini di mezza Italia, a vantaggio di una polemica antiautoritaria e pacifista. L'indubbia efficacia spettacolare di molte pagine riscatta solo in parte la demagogia di fondo.

Benché in possesso di prove in grado di scagionarlo, un giudice particolarmente ligio al dovere condanna un uomo di comprovati orientamenti fascisti per l'omicidio di un tossicodipendente.

L'industriale La Noce, proprietario di un caseificio dalle parti di Catania, è angosciato dalle norme antinquinamento. Ma sa che per farla franca basta ingraziarsi l'onorevole Pedicò. Il problema è che Pedicò, normalmente, in cambio di un favore chiede le grazie della moglie del richiedente. E la moglie di La Noce è un'inappetibile bigotta. L'unica soluzione è sostuituirla con una prostituta.

Il matrimonio di un impiegato finisce male per via della possessività della moglie. Divorzia e si risposa, senza successo.

Pierino, decano degli scolari italiani, viene nuovamente bocciato agli esami. Per questo i suoi disperati genitori lo mandano in collegio. Pierino però fugge e torna a casa e il padre lo fa lavorare nel suo ristorante. Ma nemmeno questo funziona e allora viene impiegato come commesso in vari negozi della città, ma sempre con catastrofici esiti.

Il figlio di un impiegato ministeriale romano è ucciso per caso durante una rapina. Il brav'uomo prepara ed esegue una lenta, bieca, allucinata vendetta.

Passato alla squadra antifurto, il maresciallo Giraldi indaga su una banda di criminali i quali, durante un colpo in una villa, sono entrati in possesso di documenti segreti che potrebbero compromettere alcuni importanti politici americani.

Nella soffitta di una casa in un piccolo paesino della provincia di Brescia viene trovato il cadavere impiccato di Silvia Polvesi, una ragazza di quindici anni. I fatti inizialmente fanno pensare ad un suicidio. Le indagini vengono iniziate dal commissario Valentini e continuate dal collega Silvestri, sotto la direzione del Sostituto Procuratore Vittoria Stori. Gli interrogatori di testi e di indiziati, ma specialmente la scoperta di un nastro ove sono anche registrati diversi incontri amorosi, collegano il caso Polvesi con un'organizzazione di squillo giovanissime, tutte studentesse del medesimo istituto scolastico, una delle quali è Patrizia Valentini, figlia del commissario.

Un maremoto porta alla luce nell'Himalaya esemplare di Yeti, peloso uomo delle nevi. Su incarico di un industriale pubblicitario USA, il paleontologo rianima il gigante. Perfidi concorrenti lo diffamano come mostro sanguinario, ma lo yeti si fa giustizia da solo e torna tra le nevi. "Supercult assoluto. Inarrivabile. Forse il peggior film di fantascienza di ogni tempo" (M. Giusti). Pessimi effetti speciali, trasparenti che non funzionano, attori ingiudicabili. Parolini si firma con lo pseudonimo di Frank Kramer, la Interlenghi appare come Phoenix Grant, Faieta come Eddy Fay; il vero nome di Kendall è Luciano Stella. Uscito in Germania come Yeti, der Schneemensch. In India ne girarono un remake (!): Ajooba Kudrat Kaa ovvero Il magnifico guardiano. Giudizio del Centro Cattolico: "Accettabile, discreto _ Alcune scene di violenza rendono la storiella non adatta agli spettatori più piccoli".

Tornato da una lunga latitanza, il bandito Vincenzo Marazzi, detto "il Gobbo" organizza una rapina. Il colpo riesce, ma i suoi tre complici, il Sogliola, Perrone e l'Albanese, gli sparano per eliminarlo. Il Gobbo però si salva e viene nascosto da una prostituta. Subito mette in atto la sua vendetta contro i compagni, ma la polizia è sulle sue tracce e, grazie all'aiuto del fratello gemello, lo scova. Il Gobbo tenta la fuga, ma la sua auto sbanda e finisce nel fiume...

Al comando di un generale cocainomane, che alloggia in un lussuoso palazzo mascherato da baracca, in compagnia di un pupazzo che raffigura Carlo Marx; di un capitano omosessuale sempre a caccia di reclute con gli occhi azzurri; e di un sergente tanto violento quanto stupido (le bombe a mano gli scoppiano sempre addosso), uno strampalato reparto dell'esercito germanico si prepara a combattere un'inutile guerra.

Il paese è piccolo, ma Luca Reali le donne “su piazza” le ha conquistate tutte, dalla farmacista alla figlia del barista. Un giorno, Luca salva dal suicidio una ragazza americana, ma per una volta si trattiene dal sedurla, col risultato che questa si innamora di lui. Attirati dai dollari della famiglia della ragazza, i concittadini spingono per il matrimonio, ma Luca ha altri progetti...