I migliori film di mistero di Burt Reynolds

Minacciato da uno sceneggiatore, rampante produttore esecutivo (Robbins) di Hollywood lo uccide accidentalmente. Vivrà felice con la sua vedova (Scacchi). Titolo italiano deviante per uno dei più intelligenti, perfidi e divertenti film hollywoodiani degli anni '90. È un falso giallo e una vera commedia. Tratto da un romanzo (1988) di Michael Tolkin e da lui stesso sceneggiato, è una satira iconoclasta di Hollywood, e la sua celebrazione: il vecchio R. Altman vi condensa il suo impietoso ma sorridente giudizio sulla "fabbrica dei sogni", diretta da persone che, incapaci di sognare, hanno soltanto incubi di carriera. È anche un film sugli anni '80, anni sotto il segno dell'avidità di denaro e di successo, della stupidità arrogante o dell'incompetenza al potere, dell'edonismo più becero. Vi compaiono velocemente una settantina di attori più o meno famosi nella parte di sé stessi.

L'ispettore Willis vuole acchiappare Jack Rhodes, celebre ladro di diamanti. L'idea di mettergli alle costole una bella cleptomane non risulta essere molto felice, visto che lei se ne innamora subito. Con l'aiuto della donna Rhodes prepara un furto in grande stile, ma proprio qui lo aspetta Willis. Siegel si cimenta a fine carriera con un giallo-rosa. Il risultato non è certo all'altezza dei suoi film migliori. Comunque, i dialoghi sono brillanti, l'insieme non privo di humour e il montaggio di tutto rispetto. La lavorazione fu travagliata dai contrasti tra Siegel e la produzione.