I migliori film di commedia di James Millican su Apple iTunes

James Millican

James Millican

17/02/1910- 24/11/1955
Se ami il cinema, condividerai questa classifica dei i migliori James Millican film, anche se potresti averli ordinati in modo diverso. In ogni caso, speriamo che ti piaccia e, con un po di fortuna, scoprire un film che non conosci ancora su James Millican.

Mr. Smith va a Washington

Mr. Smith va a Washington
8,1/10
  • Genere: CommediaDramma
  • Prima: 19/10/1939
  • Carattere: Senate Reporter (uncredited)
Un giovane leader dei boy-scout è scelto per sostituire un senatore deceduto. I politicanti pensano di maneggiarlo a loro piacere, ma il giovanotto è irriducibile nel denunciarne la corruzione. Da una storia di Lewis R. Foster, Oscar per il soggetto. Satira politica che permette a Capra, grande specchio della società americana, di assorbire e riflettere le tendenze del momento provenienti dal "basso". La Arthur è più di Stewart la vera protagonista. La demagogia di fondo è mimetizzata capacità di Capra nel fare spettacolo e dirigere gli attori. 8 nomination ai premi Oscar. Rifatto nel 1977 con Billy Jack Goes to Washington.

La signora del venerdì

La signora del venerdì
7,8/10
Walter Burns, giovane e simpatico direttore di un grande quotidiano, divorzia dalla moglie Hilde che tiene una prestigiosa rubrica sul giornale. La donna decide di sposare un assicuratore e per questo motivo è costretta ad abbandonare la sua collaborazione. Siccome Walter tiene molto al suo intervento, tenta in ogni modo di mandare a monte le nozze.

È arrivata la felicità

È arrivata la felicità
7,8/10
Un poeta di campagna, Deeds, riceve un'eredità di venti milioni di dollari. Arrivato a New York si difende sagacemente dalla rapacità di diversi avvoltoi che mirano alla sua ricchezza. Ma resta facile vittima delle seduzioni di una giornalista che, nascondendo il suo vero essere, si spaccia per una povera fanciulla. Deeds s'innamora, ma quando comprende che la ragazza ha invece avuto per solo scopo di poterlo avvicinare per redigere quelle cronache sul conto di lui che lo hanno reso lo zimbello della città, decide di dividere tutto il suo patrimonio tra i poveri e ritornarsene al suo paese. Quindi intervengono altri pretendenti all'eredità che cercano di farlo interdire. Il poeta non vuol difendersi e si avvierebbe alla rovina se - convintosi del pentimento della giornalista e dell'affetto che ella ora sente per lui - non si decidesse finalmente a parlare dinanzi ai giudici. La causa è vinta e con essa vince anche, su ogni altra cosa, l'affetto tra i due giovani.

L'eterna illusione

L'eterna illusione
7,8/10
Alice, l'unico membro relativamente normale della eccentrica famiglia Sycamore, si innamora di Tony Kirby. Il suo ricco padre, un banchiere, e la madre snob disapprovano l'unione. Quando i Kirby sono invitati a cena per conoscere i futuri suoceri, le cose non vanno come Alice avrebbe sperato...

Ho sposato una strega

Ho sposato una strega
7,1/10
Rocksford, New England, 1672. Il puritano cacciatore di streghe Jonathan Wooley viene maledetto dopo aver messo al roco una strega: i suoi discendenti non troveranno mai la felictà nel matrimonio. Nel ventesimo secolo, il politico Wallace Wooley, in corsa per l'elezione a Governatore, sta per sposare la figlia del suo finanziatore.

Noi siamo le colonne

Noi siamo le colonne
7,2/10
  • Genere: Commedia
  • Prima: 25/01/1940
  • Carattere: Chauffeur (uncredited)
Dopo aver tentato invano di fare i camerieri, Stanlio e Ollio si adattano a fare gli spazzini, e quando involontariamente sventano un colpo in banca, ricevono come premio l'iscrizione all'università di Oxford. Qui sono preda degli scherzi degli studenti, fino a quando Stanlio, per aver picchiato la testa contro la finestra, si trasforma in lord Paddington, nobile e coltissimo snob inglese che costringe Ollio a fargli da cameriere. Almeno fino al prossimo colpo di testa...

L'imprendibile signor 880

L'imprendibile signor 880
7/10
Nella New York degli anni Trenta, il signor 880, dal numero del file a lui dedicato, si è costruito una solida reputazione come falsario, presso il Dipartimento del Tesoro, a dispetto della modesta entità del danno recato all'erario - circa 500 dollari l'anno, in banconote da 1 dollaro - e della grossolanità delle sue contraffazioni - modesta qualità di carta e cliché e addirittura un errore di ortografia sul retro delle banconote

Honolulu

Honolulu
6,5/10

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