I migliori film di J. Carrol Naish

Nel 1880 un colonnello della cavalleria americano è fustrato perché non può inseguire i predoni apache oltre il confine messicano. L'ufficiale è sposato e ha un figlio, ma da quindici anni non vede la famiglia perché durante la guerra civile è stato costretto a bruciare la piantagione della moglie, simpatizzante sudista, e questa non l'ha più perdonato. Ora, però, scopre che suo figlio si è arruolato nel reggimento e ben presto giungerà la moglie per riaverlo indietro. Il colonnello riuscirà infine a sconfiggere gli indiani, a riappacificarsi con la moglie e a scoprire che il suo ragazzo è diventato un uomo, mentre la banda suona Dixie, l'inno del Sud. Terzo film della Triologia della cavalleria di Ford. Nonostante alcuni lo ritengano il meno riuscito, costituisce un'indimenticabile rassegna di personaggi e un'ottima ricreazione dell'atmosfera militare come era stata dipinta dal pittore Frederic Remington. La pellicola è una specie di seguito de Il massacro di Fort Apache

Nel giugno del 1942, durante la ritirata da Tobruk, un equipaggio misto con tre americani, cinque inglesi, un francese e un sudanese difende un'oasi con un carro armato, e nel frattempo tiene anche d'occhio due prigionieri: un italiano e un tedesco...

I vincitori degli Oscar Gary Cooper e Ray Milland recitano insieme a Robert Preston nell'epica avventura Beau Geste. Quando tre fratelli si uniscono alla Legione Straniera per sfuggire a un passato travagliato, si ritrovano intrappolati sotto il comando di un sergente sadico nel profondo del Sahara infuocato. Ora i fratelli devono combattere per le loro vite mentre complottano l'ammutinamento contro la tirannia e difendono una fortezza nel deserto contro un nemico brutale. Nominato per 2 Academy Awards, Beau Geste è stato universalmente acclamato da generazioni di critici e pubblico come un vero classico del cinema.

La vita della "Pulzella di Orléans", divisa tra storia e mitologia popolare, vista con gli occhi di Hollywood. La dimensione spirituale della vicenda di Giovanna diventa secondaria rispetto alla scenografia, alle belle riprese d'azione e a Ingrid Bergman. L'attrice svedese volle fortissimamente interpretare questa parte che considerava, a torto, il coronamento della sua carriera. Il buon Fleming, ottimo artigiano al suo utlimo film, fa quel che può in questo film curato e greve, tratto da un dramma di Maxwell Anderson e fotografato a colori da Joseph Valentine (che vinse l'Oscar).

Juan Galliardo è figlio d'arte. Nel senso che sceglie, malgrado l'opposizione materna, di essere torero come suo padre (che nell'arena ci è morto). Divenuto celebre e ricco, sposata la donna del suo cuore, incappa nella seduzione di un'avventuriera d'alto bordo, Donna Sol, nelle cui mani diventa un trastullo.

Un sabato mattina quattro banditi assaltano la banca di Branderville. Dopo il colpo tre di loro ripiegano sulla fattoria degli Stadt, dove li aspetta un quarto complice con il camion. I banditi si impadroniscono della casa, con gli Stadt e l'ingegnere Shelley Martin. Shelley però si libera del loro complice e li affronta, uccidendone subito due. Il superstite lo ferisce ma non ha fatto i conti con il tranquillo agricoltore Stadt.

Uno scienziato pazzo, con la complicità del suo deforme compagno di cella, fugge di prigione con l'intento di assassinare coloro che precedentemente avevano testimoniato contro di lui. Durante il suo peregrinare, si imbatte nel Circo degli orrori di Lampini, il quale possiede lo scheletro del conte Dracula. Ucciso Lampini e sostituitosi a lui, risveglia il conte rimuovendo il paletto che ne trafigge il cuore, per farsi aiutare nei suoi scopi. Non resistendo alla sua natura di vampiro, Dracula tenta di vampirizzare una donna, ma scoperto, è costretto a fuggire mentre il giorno si avvicina, morendo incenerito dai raggi del sole.

Nel 1853, mentre gli imperi britannico e russo competono per vincere e mantenere il loro posto nel terribile Grande Gioco il cui premio più grande è il dominio dell'India e dei territori di confine, il comandante Geoffrey Vickers deve sopportare diversi tradimenti e disgrazie prima di potersi vendicare sulle alture di Balaclava il 25 ottobre 1854, il giorno più glorioso della guerra di Crimea.

Nuovamente di scena, anche se indirettamente, l'eccidio durante il quale persero la vita Custer e gli uomini del 7° Cavalleggeri. Il film narra infatti le gesta dei Sioux che, inorgogliti dalla grande vittoria, sconfinano in Canada e cercano di far ribellare le altre tribù indiane.

Condannato all'esilio per aver curato alcuni ribelli, il medico inglese Peter Blood viene venduto come schiavo. Ma la cattività dura poco. Divenuto capitano di una nave di pirati, semina il terrore sui mari. Quindi salva dall'assedio dei nemici l'isola di Port Royal e ne diventa governatore.

Il capo indiano Toro Seduto, principale esponente della tribù Sioux, viene costretto a dichiarare una violenta guerra contro le forze militari del colonnello George Armstrong Custer, dando luogo alla Battaglia del Little Bighorn. Durante lo scontro, il maggiore Parrish, un amico dei Sioux, tenta di prevenire lo spargimento di sangue, ma a corte viene mal giudicato per aver collaborato col nemico. Toro Seduto riesce tuttavia ad intercedere per Parrish presso il Presidente Grant, chiedendogli clemenza.